Aut Aut è un’associazione che dal 2003 promuove e coordina progetti di formazione, assistenza e raccolta fondi a sostegno delle famiglie con casi di autismo nella provincia di Modena. Da Gennaio a Giugno 2016 si svolge “Il Tortellante”, un laboratorio di pasta fresca dedicato a ragazzi e giovani adulti affetti da autismo. I soggetti autistici presentano difficoltà nell’interazione sociale, nella comunicazione e sono caratterizzati da modelli di comportamento e interessi limitati, stereotipati e ripetitivi. Per questo il lavoro di confezionamento a mano della pasta rappresenta l’attività ideale se suddiviso in step, come in una catena di montaggio: “I ragazzi sono tranquilli e rilassati perché procedono per esecuzione di gesti ripetitivi, privi di ansia e imprevisti” spiega Silvia Panini, ideatrice del Tortellante. Entrando nella stanza adibita al Tortellante, nella vecchia scuola elementare di Cognento (sede dell’associazione dal 2012), è difficile distinguere i ragazzi affetti da autismo da volontari e terapisti, ognuno concentrato sul proprio lavoro esegue strichetti e garganelli con gesti sicuri. Lo scopo del progetto è infatti quello di accorciare la distanza che inevitabilmente si viene a creare tra il soggetto autistico e le altre persone e permettergli di uscire così dallo stato passivo. Alla fine della sessione il prodotto viene confezionato e portato a casa : “Quando il ragazzo torna a casa con 250 grammi di tortellini contribuisce alla vita famigliare in modo attivo, cosa che normalmente gli riesce difficile”, spiega Silvia.
Alle sessioni possono partecipare amici, fratelli, stagisti; “spesso vengono i compagni di scuola che normalmente non hanno tante occasioni di relazionare con loro- racconta la fondatrice- rimangono sempre piacevolmente sorpresi di riuscire a comunicare lavorando insieme”. Inoltre il progetto è compatibile con l’ambiente domestico e rappresenta un’attività diversa e divertente da ripetere a casa con la famiglia. Importante è anche la collaborazione degli sponsor, dalla polisportiva che prepara l’impasto, al Conad che fornisce uova e farina, tutta la comunità può essere coinvolta. I laboratori sono divisi in tre livelli diversi, al primo dei quali partecipano più volontari che terapisti fino a invertire il rapporto dove vi è più bisogno di più persone formate per mantenere l’equilibrio fra inclusione e controllo. Nei casi più severi bisogna lavorare in modo diverso e il processo viene frammentato in gesti ancora più elementari, in questo modo tutti ragazzi riescono a realizzare il prodotto finito.
A gennaio i partecipanti sono stati valutati con un test standard per l’ingresso al mondo del lavoro che ripeteranno a giugno per quantificare l’utilità del progetto in modo scientifico. L’attività rappresenta anche un importante sbocco nel mondo lavorativo insegnando loro un mestiere che sta entrando sempre più in disuso, e aiutandoli a superare lo smarrimento che coglie dopo l’ultimo anno di scuola, in cui si rischia di essere tagliati fuori dalla società. Il Tortellante è un progetto vincente che verrà riproposto l’anno prossimo e un modo discreto per chiedere il permesso di entrare nel loro mondo.