Domani (domenica 23 Aprile) dalle 18 all’Off di Modena torna il Coro delle Mondine di Novi: un concerto unico aperto a tutte le generazioni, anche ai bambini, che trasmette la forza di queste donne e tramanda i racconti e la storia della nostra terra. L’ingresso è gratuito.
Gruppo di pasionarie canterine, le Mondine emiliane mantengono viva la nostra memoria attraverso canti tradizionali che hanno fatto la storia della nostra terra. Il coro delle mondine di Novi ha iniziato a cantare alla fine degli anni settanta.
L’idea venne al maestro Torino Gilioli, una sera, in pullman, di ritorno da una gita. Come amava dire lui, si sa che in pullman gli ultimi posti in fondo sono sempre occupati da quelli che hanno voglia di cantare. Negli ultimi posti in fondo quella sera c’era un gruppo di donne che avevano condiviso molte cose nella loro vita. Erano nate tutte nello stesso paese, Novi. Erano più o meno coetanee, perciò compagne di classe alla scuole elementari. Ancora bambine, avevano dovuto imparare a darsi da fare come meglio si poteva per sopravvivere. Si erano ritrovate lontane dalle loro case, in Piemonte, a fare le mondine.Così, quasi per gioco, queste stesse donne si sono ritrovate di nuovo insieme, a condividere un’altra esperienza: sono diventate il “coro delle Mondine”. Con la guida di Torino hanno imparato a cantare, in modo organizzato, quelle canzoni che loro stesse avevano inventato e cantato mentre lavoravano nelle risaie del Vercellese.
All’inizio nel coro c’erano anche gli uomini, i “cavallanti” (coloro che in risaia distribuivano i mazzetti di piantine di riso che le mondine dovevano trapiantare). Poi negli anni, per diversi motivi, gli uomini hanno smesso di cantare e sono rimaste loro, le donne. Questo gruppo ha partecipato a molte rassegne e manifestazioni. In Italia si segnala la partecipazione a due trasmissioni televisive condotte da Paolo Limiti e, negli anni indietro (circa 20 anni fa) ad una trasmissione condotta da Giliola Cinguetti. All’estero si ricorda la Francia, la Bulgaria, la Cecoslovacchia, l’Ungheria, la Crimea e l’Argentina. In Argentina ha rappresentato l’Italia, ed in particolare la regione Emilia-Romagna, ad un importante Festival che si chiama “Canta pueblo”, a cui partecipano ogni anno gruppi da tutto il mondo. In questo paese sono state intervistate ed ascoltate cantare alla radio dalla grande e malinconica comunità di italiani in Argentina.
Alle Mondine piace la definizione che il loro maestro, Torino, era solito dare quando, disposte a semicerchio, aspettavano di cominciare a cantare e lui le presentava. Diceva che le Mondine sono un gruppo di “canterine”, perché un coro, un coro vero, impara la musica: ogni componente impara ad impostare la propria voce, studia la parte con un certo rigore. Le Mondine no, loro non conoscono la musica, non l’hanno voluta imparare dal loro maestro che avrebbe voluto insegnargliela. Loro cantano in modo spontaneo, ma non si può dire che non siano attente allo studio della propria voce. La ricerca, in questo senso, è continua. Ogni canzone, ogni volta che la si esegue può contenere voci diverse dall’esecuzione precedente. Le Mondine non sanno mai se stanno facendo un accordo in RE oppure in SOL, se la nota che viene fatta ascoltare all’inizio di ogni canzone è un LA oppure un MI, ma le loro voci “libere”, guidate dal loro orecchio, sanno ottenere una coralità che commuove e coinvolge. Sono le voci delle Mondine. Sono loro le Mondine, e quando cantano interpretano sé stesse, perciò la loro spontaneità è importante e fondamentale.
Con il loro maestro Torino, grazie alla sua presenza discreta ma continua, alla sua vivacità, alla sua capacità di organizzarle e dirigerle, questo coro, questo gruppo di donne, ha vissuto esperienze bellissime, ha potuto raccontare cose che molti non conoscevano, ha potuto vedere ed ascoltare cose che loro stesse non conoscevano. Bruscamente, tutto questo si è interrotto. Nell’autunno del 2000 il loro maestro le ha lasciate. Anche la voglia di cantare le aveva lasciate. Dopo molti mesi di inattività le Mondine si sono incontrate, hanno riflettuto, hanno ascoltato l’invito di altri cori, di loro amici, hanno pensato al loro maestro, a Torino, che mai avrebbe voluto ascoltare il silenzio al posto delle loro voci. Piano piano si sono riorganizzate, ma non hanno voluto sostituire la figura per loro insostituibile. Hanno continuato da sole. Tra di loro c’era una persona in grado di dirigerle, e a questa persona le Mondine hanno affidato questo compito. Adesso il coro è diretto da Maria Giulia Contri.