Il Teatro come luogo di cittadinanza dell’utopia e del possibile, del dialogo tra comunità stratificate e tra pratiche artistiche diverse, è quello che propone la sesta edizione di Trasparenze Festival a Modena dal 10 al 13 maggio con spettacoli, laboratori, concerti e incontri presso il Teatro dei Segni di Via San Giovanni Bosco 150 e in altri luoghi della città.
Il progetto si pone lo scopo di dare voce all’eccezionale e creativa produttività nazionale, ai nuovi linguaggi della scena teatrale indipendente e alla valorizzazione dei nuovi spazi. Contaminazione di luoghi e di pubblico, elaborazione di nuovi processi creativi e nuove forme di interazione stanno alla base di un progetto di ampio respiro che guarda al contemporaneo cercando di non perdere di vista il popolare.
Trasparenze non è solo un’occasione di incontro tra artisti, operatori e un pubblico eterogeneo, ma vuole diventare uno spazio per valorizzare i modelli e i processi creativi, al fine di stimolare una movimentazione dell’arte proprio nel mezzo di un momento storico pervaso da scoraggiamento. Trasparenze, infatti, vuole essere un modo per far agire il Teatro all’interno del tessuto sociale di un quartiere di Modena per farlo vivere, divertire e pensare. Fulcro del progetto è la formazione di un pubblico consapevole, a partire dai giovani, ovvero gli spettatori di domani. Per questo è nata da subito la Konsulta, gruppo di ragazzi dai 16 ai 25 anni, che negli anni si è affiancato alla Direzione Artistica nella scelta degli spettacoli da ospitare e nell’ideazione dell’idea artistica alla base delle diverse edizioni.
Il Festival è realizzato dal Teatro dei Venti in collaborazione con ATER – Associazione Teatrale Emilia-Romagna e con Teatro Ebasko, nell’ambito del Progetto Andante, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e con il contributo del Comune di Modena.
Questa sesta edizione di Trasparenze Festival apre il progetto triennale del Teatro dei Venti nella promozione del teatro come strumento di integrazione e di coesione sociale. Questo tempo ci obbliga a riflessioni da artigiani, per riscoprire chi siamo e quale mondo vogliamo. Ci appartiene un teatro intriso di vita, di presente, che assorbe dolori e colori, delusioni e speranze e restituisce orizzonti, visioni. In uno spazio dove la differenza e la mescolanza diventano ricchezza, dove nuove e vecchie narrazioni si fondono. Dove la fragilità non è mercificabile ed il valore non sta nel prezzo delle cose. Tutti gli artisti che partecipano al Festival sono stati chiamati a entrare in relazione con una comunità stratificata, con progetti in ambito sociale, col contesto urbano, con chi frequenta i luoghi del quotidiano. Per proporre un Teatro che non vuole essere spettacolo, ma che vuole diventare punto di riferimento per la comunità e per questo lancia sfide continue all’immobilismo del presente.
Il Teatro come esperienza collettiva è però una operazione complessa, che obbliga ad una relazione costante con l’utopia e con il proibito. Non è da tutti ma è per tutti. Trasparenze Festival è una esperienza artistica che vuole accogliere comunità ed essere mondo, capace di trasformare orizzonti proibiti in approdi possibili.Stefano Tè – Direttore Artistico
GIOVEDÌ 10 MAGGIO
Dopo l’inizio dei Laboratori e delle residenze artistiche, vero momento di incontro tra comunità differenti, il Trasparenze Festival apre ufficialmente le porte al suo pubblico inaugurando la prima giornata, giovedì 10 maggio e lo fa con una riflessione sugli spazi di vita, sul viaggio e su quello che significano nel mondo di oggi.
Il primo spettacolo, alle ore 18.30, apre le porte della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia con la compagnia del Teatro dell’Argine, in scena insieme ai detenuti e ai ragazzi dei gruppi ITC Studio; una creazione realizzata per Trasparenze Festival a conclusione di un percorso laboratoriale partito nel mese di febbraio. “Il palazzo incantato” con dieci ragazzi e ragazze dei gruppi ITC Studio: Elena Bonincontro, Luca Canova, Alessandro Facchini, Jacopo Fiorini, Giulia Gandolfi, Lisa Mazzotti, Ilir Merlika, Lapo Olivieri, Davide Sinibaldi, Cloe Traverso. Coordinamento gruppi ITC Studio a cura di Vittoria De Carlo. Aiuto regia Mattia De Luca. Testo Nicola Bonazzi. Regia Andrea Paolucci. Laboratorio a cura di Andrea Paolucci, Nicola Bonazzi, Mattia De Luca, Giacomo Armaroli, Vittoria De Carlo.
Ogni vita, anche quella che, dopo avere deragliato, sconta la perdita della libertà, ha conosciuto la luce della purezza. Magari solo per un attimo. L’azione scenica “Il palazzo incantato” prova a esplorare l’attimo, facendo interagire tra loro gli ospiti della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia con alcuni bambini che attraverseranno, con lo stupore ancora candido dei loro occhi, gli spazi di detenzione. Per provare a giocare insieme. A immaginare di essere eroi e cavalieri. Ad abitare un palazzo incantato dove l’innocenza è sempre possibile.
Ingresso 10 € riservato al pubblico autorizzato: ritiro biglietti ore 17.00, inizio spettacolo ore 18.30.
Alle ore 19.30 si prosegue con “El viatge de la vergonya” degli spagnoli di Nafrat Collectif, in prima nazionale, con Manuel Ortí, Jordi Collado, Jordi Magnieto. Idea originale: Nafrat Co. Regia: Nafrat Co. Assistente alla regia: Ricard Soler i Mallol. Musiche originali e suono: Samuel Parejo. Video: Ferran Collado. Costumi: Calat and Sara Recatalà.
Una storia immaginaria basata su un fatto reale: nell’agosto 2015, un camion abbandonato è stato ritrovato in un’autostrada tra l’Ungheria e l’Austria con dentro i corpi di decine di rifugiati asfissiati. Mahid è un rifugiato che lavora con i trafficanti di uomini, non ha più intenzione di portare avanti questa attività e vuole che questo sia il suo ultimo viaggio. Con un amico ha fatto un piano per salvarsi la vita, ma le cose non andranno così come avevano previsto e tutto diventerà molto pericoloso e duro. Nafra: ferita, taglio in un tessuto organico con perdita di sostanza, prodotto da un colpo o da una patologia. La parola Nafra o Nafrat in diversi paesi del Medio Oriente significa disprezzo, odio.
I rifugiati che hanno a che fare con la Mafia per soddisfare alcune necessità, si definiscono Nafrat.
Nafrat Collectif è il progetto comune di tre professionisti delle arti dello spettacolo, che desideravano realizzare una creazione insieme. Dopo aver collaborato con altre compagnie, hanno trovato un tema comune che li ha motivati a scommettere su questo lavoro. Nafrat è la loro prima creazione collettiva, legata a un argomento delicato come i rifugiati. Questo è il motivo per cui si sono impegnati a realizzare uno spettacolo di qualità, senza trascurare la denuncia sociale.
Spettacolo per 25 persone alla volta, prenotazione obbligatoria. Partenza dall’Area Festival, via San Giovanni Bosco 150. Ingresso 10 €
Spettacolo itinerante che prevede un tour della città, non raccomandato per persone con claustrofobia o per persone con mobilità ridotta.
Alle ore 21.00 al Teatro dei Segni (Via San Giovanni Bosco 150. Ingresso 5 €) è la volta della compagnia Dynamis che presenta “M²”, una performance partecipativa che si interroga pragmaticamente sull’unità di misura da cui prende nome, il metro quadro, svelando alla fine le possibili sfumature, al limite tra umano e disumano, che quotidianamente assume. Il pubblico è l’essenza stessa della performance, la matrice dell’azione che si orchestra, attraverso semplici istruzioni veicolate da un performer in un gioco collaborativo tra sconosciuti. Partendo da stime dedotte da casi reali presi ad esempio, la performance si sviluppa attorno ad una proporzione in scala, tra superficie circoscritta e persone coinvolte. “M2” è una performance sulla condizione dell’uomo errante, che prende le mosse dal tema del viaggio dei migranti, rito contemporaneo in cui alla consapevolezza della tragedia si affianca la disperata necessità di rifugio.
Alle ore 22.00 la compagnia Takku Ligey porta in scena l’esito della residenza artistica tenutasi dal 4 al 10 maggio. La presenza della compagnia al Festival è stata resa possibile dallo scambio artistico realizzato con il Teatro dei Venti nell’ambito del progetto “Valorizzazione delle risorse naturali e dell’imprenditoria femminile nella regione di Louga – Senegal” in collaborazione con Arci Modena e ARCS con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
La serata si chiude con il live dei Toroya, un quartetto che si concentra sulla produzione di suoni potenti, ricchi di groove e improvvisazione, nati dall’unione di quattro musicisti di talento cristallino, che si sono impegnati a costruire un suono alternativo che emana creatività e vitalità. La loro musica viaggia tra il jazz, funk e rock psichedelico. Alberto Capelli: Chitarra, Composizioni; Alessandro Altarocca: Tastiere; Gianluca Lione: Basso; Walter Vitale: Batteria. Ore 22.30 gratuito, in Area Festival.
VENERDÌ 11 MAGGIO
L’11 maggio il Festival arriva in centro storico con la performance di danza “Barbecho Urbano”, prima nazionale degli spagnoli Natxo Montero danza alle ore 15.00.
Nell’Area Festival di Via San Giovanni Bosco s’inaugura la presenza dei Teatri Mobili, un Bus e un Camion che dall’11 al 13 maggio ospiteranno, con diverse repliche al giorno, spettacoli adatti per tutta la famiglia, “Manoviva” della compagnia Girovago e Rondella e “Antipodi” della compagnia Dromosofista (per gli orari consultare il programma sul sito).
Alle ore 19.30 va in scena l’esito del Progetto HO(ME), workshop con gli abitanti del quartiere a cura di Giselda Ranieri, Anna Serlenga e Rabii Brahim, progetto selezionato con la Chiamata Pubblica per gli Spazi Urbani; alle ore 20.30 in Largo Murialdo, “Domino” anteprima della compagnia Teatro Nucleo.
La giornata di spettacoli si conclude alle 22.00 al Teatro dei Segni con la prima regionale di TVATT, una produzione di Etérnit e Teatraltro.
SABATO 12 MAGGIO
Sabato 12 maggio è dedicato agli esiti dei Laboratori che diversi artisti della scena contemporanea hanno curato all’interno di progetti in ambito sociale. Si parte al mattino, alle ore 10.30 in centro storico con la performance “Poem of you, whoever you are”, esito del Laboratorio della danzatrice Simona Bertozzi con i richiedenti asilo del Gruppo Marewa.
Si prosegue con “PASTÊLA! La memoria del cibo” del Teatro delle Ariette, esito del Laboratorio con gli ospiti della Casa Protetta San Giovanni Bosco.
Alle ore 15.00 in Area Festival va in scena “Ekstase – indagine sulla durata. Estratti” della compagnia BlakSoulz, progetto di danza selezionato con la Chiamata per gli Spazi Urbani, in replica anche alle 16.00 e alle 17.00.
Alle ore 15.30 presso Cajka Teatro (Via della Meccanica, 19) va in scena “BLINK”, esito del Laboratorio del danzatore Daniele Albanese con il Gruppo l’Albatro, il progetto di Teatro e Salute Mentale del Teatro dei Venti.
Alle ore 17.00 presso il Carcere di Modena Chiara Guidi presenta i suoi “Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante” con la partecipazione di un gruppo di detenuti attori nella lettura del Canto V del Purgatorio (ingresso riservato al pubblico autorizzato).
La giornata del sabato prosegue alle ore 19.30 in Area Festival con la replica di “Barbecho Urbano”, spettacolo di danza della compagnia Natxo Montero.
Alle ore 19.30 parte la prima replica della giornata de “El viatge de la vergonya”, spettacolo di Nafrat Collectif per 25 spettatori (altre repliche alle ore 20.45 e alle 22.30).
Alle ore 21.00 si conclude, con un esito aperto al pubblico, la seconda edizione dei Cantieri, il progetto di micro-residenza artistica e di riflessione sulla creatività contemporanea che quest’anno ha coinvolto le compagnie bologninicosta, Cantiere Artaud e Generazione Disagio.
La serata si conclude con FATTIDIFESTA: festa per i 10 anni di fattiditeatro, con Djset di Industria Indipendente, presso Muzik OFF (Via Morandi 71, Modena) ingresso gratuito con tessera ARCI.
DOMENICA 13 MAGGIO
Alle ore 10.00 presso il Teatro Storchi avrà luogo l’incontro “Che arte sarà?” nel quale artisti, operatori teatrali, critici e istituzioni dialogheranno intorno a proposte e idee per una pratica di teatro sociale del futuro. L’incontro è organizzato da Teatro dei Venti, Teatro Ebasko, Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna in collaborazione con ERT – Emilia-Romagna Teatro Fondazione e ATER – Associazione Teatrale Emilia-Romagna.
Dopo i saluti delle Istituzioni e un’introduzione affidata a Claudio Longhi, Andrea Porcheddu e Gerardo Guccini, i partecipanti si divideranno in diversi tavoli di lavoro, dislocati in differenti luoghi del centro storico, per elaborare proposte e idee inerenti regia, drammaturgia, lavoro attoriale e organizzazione nell’ambito del teatro sociale.
Info e iscrizioni: convegno@trasparenzefestival.it
Nella stessa giornata in Area Festival andranno in scena le ultime repliche degli spettacoli “Manoviva” e “Antipodi” di Girovago e Rondella e della Compagnia Dromosofista nel Bus e nel Camion dei Teatri Mobili (per gli orari consultare il programma sul sito).
Il Festival si chiude domenica alle ore 21.00 presso il Teatro dei Segni con “Ubu Re”, del Teatro dei Venti, diretto da Stefano Tè, realizzato in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, al quale prendono parte i detenuti della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e del Carcere di Modena.
EXTRA-FESTIVAL
Il 6 giugno in Piazza Roma andrà in scena “Moby Dick”, anteprima nazionale del nuovo spettacolo di strada del Teatro dei Venti.
LA KONSULTA E LE GITE CONTEMPORANEE
Anche il programma di questa edizione è nato dalla collaborazione tra la Direzione Artistica e la Konsulta, il gruppo di giovani spettatori under 25, che ha partecipato alla selezione delle compagnie per i Cantieri e per gli Spazi Urbani. Per il secondo anno la Konsulta ospiterà il progetto “Spettatori Erranti / gite contemporanee” sostenuto da Rete Teatrale Aretina, proseguendo l’esperimento di gite d’istruzione di classi di scuole superiori in contesti di spettacolo dal vivo dove si promuovono in particolare i nuovi linguaggi. A Modena arriva una classe del Liceo Teatrale “Vittoria Colonna” di Arezzo che vivrà il Festival dalla prospettiva privilegiata della Konsulta.
CANTIERI
Le tre realtà selezionate, bologninicosta, Cantiere Artaud e Generazione Disagio, condivideranno gli spazi della sala prove di Palazzo Santa Chiara per una micro-residenza nella quale, attraverso lo sviluppo di un tema, mostreranno le loro metodologie di lavoro e la loro cifra stilistica. Gli incontri saranno integrati da interventi e valutazioni di Gerardo Guccini e del critico Giulio Sonno sull’uso degli elementi testuali nell’ambito dei processi compositivi di carattere teatrale.
Il progetto arriverà a un esito aperto al pubblico sabato 12 maggio presso il Teatro dei Segni.
LABORATORI
Dal 4 al 10 maggio – Laboratorio condotto dalla compagnia Teatro dell’Argine con i detenuti della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e finalizzato alla costruzione dello spettacolo “Il palazzo incantato” che andrà in scena il 10 maggio presso il Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia.
Il 2, il 7 e il 12 maggio – Chiara Guidi/ Societas terrà il Laboratorio con i detenuti del Carcere di Modena che porterà alla preparazione della performance che i detenuti stessi porteranno in scena durante lo spettacolo “Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante”, il 12 maggio presso il Carcere di Modena.
Dal 7 al 12 maggio – La compagnia del Teatro delle Ariette curerà un laboratorio per gli ospiti della Casa Protetta San Giovanni Bosco. L’esito del laboratorio, nella mattinata di sabato 12, sarà aperto al pubblico, che verrà accolto all’interno della Casa Protetta San Giovanni Bosco.
Dal 7 al 12 maggio – Simona Bertozzi terrà il laboratorio “Poem of you, whoever you are – azione per Wonder(L)and” con i richiedenti asilo del Gruppo Marewa.
Dall’8 al 12 maggio – La Compagnia STALKer_Daniele Albanese lavorerà con il Gruppo Albatro – Teatro e Salute Mentale. L’esito del laboratorio avrà luogo il 12 maggio presso il Cajka Teatro.
Dall’8 all’11 maggio – Giselda Ranieri – ALDES / Collectif Corps Citoyen terranno un workshop con gli abitanti del quartiere, il cui esito andrà in scena l’11 maggio in Area Festival.
CONCERTI
Anche quest’anno la musica continua ad attraversare il programma di Trasparenze con gli intervalli musicali a partire dalle ore 19.00 e i concerti dalle 22.00 in poi, sempre nell’Area Festival.
10 maggio – Toroya
11 maggio – Strata-Gemma
12 maggio – Zambra Mora
13 maggio – Noemi e Mr. Magus.
I LUOGHI DEL FESTIVAL / nuovi spazi e nuovo pubblico a Modena
Teatro dei Segni e Area Festival (Via S.G. Bosco, 150)
Carcere Sant’Anna, Casa Circondariale di Modena (Strada Sant’Anna, 370)
Carcere di Castelfranco Emilia (Via Forte Urbano 1 – Castelfranco Emilia)
Centro Storico di Modena
Čajka – teatro di avanguardia popolare (via della Meccanica, 19)
Sarà attiva una Navetta gratuita che collegherà l’Area Festival con il Carcere Sant’Anna. Aperto un punto Bar all’interno del Parchetto.
PRENOTAZIONI BIGLIETTI SUL SITO
Compilando il modulo apposito sul sito
o scrivendo a biglietteria@trasparenzefestival.it
PRENOTAZIONE TELEFONICA
chiamando il numero 345 6018277
attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 18.00
I biglietti prenotati devono essere ritirati obbligatoriamente 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo presso la biglietteria al Teatro dei Segni.
1 ora e 30’ prima per gli spettacoli in Carcere.
Costo biglietti:
10,00 €
Il palazzo incantato, Requiem for Pinocchio, Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante, TVATT, El viatge de la vergonya, Ubu Re.
6,00 €
Esito Progetto Cantieri
5,00 €
M², Domino, Teatri Mobili, PASTELA!, Esito residenza Takku Ligey, Barbecho Urbano
3,00 €
BLINK
Sono ad ingresso gratuito:
HO(ME)_project, Barbecho Urbano in centro, Poem of you, whoever you are, EKstase – indagine sulla durata, tutti i concerti.
PROMOZIONI
Traspa 25 – Biglietti a 5 € per gli spettatori under 25
Programma completo e aggiornamenti su www.trasparenzefestival.it
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