Abbiamo letto del collettivo di giovani e forti poeti modenesi in una bella intervista a cura de Lo Strillone Universitario, e siamo andati a vedere cos’è questo ModnaSlaCanta, il Poetry Slam organizzato dai Modena City Rimers con lo scopo di invadere Modena di poesia (loro mi hanno detto così; e io, personalmente, mi fido).
Poetry Slam, cioè un contest di poesie, una gara, una guerra, pulita, ma rumorosa, dove poeti diversi si misurano, recitando ovviamente i loro versi, e vengono valutati da una giuria composta casualmente da 5 presenti tra il pubblico. Un torneo composto da 4 diverse serate, da novembre ad aprile, il cui premio finale, oltre a gloria ed onori, sarà la partecipazione diretta alla semifinale regionale del campionato organizzato dalla LIPS ( Lega Italiana Poetry Slam).
Così, giovedì 28 novembre 2019 al Passioni, si sono scontrati i primi 7 poeti invitati dai Modena City Rimers per la battaglia iniziale della contesa ModnaSlaCanta: Alice Casadei, Matteo Di Genova, Mirko Tremanini, Manuel Malavenda, Alberto Santoro, Vincenzo Scalfari, Fabrizio Tagliaferri. Sette poeti, due manche e cinque lavagnette.
Ad ogni turno ciascuno dei concorrenti scende in campo leggendo o recitando un suo scritto, in una vera e propria performance, e viene valutato dalla giuria selezionata tra il pubblico armata di lavagna e gessetto. Il pubblico vota, il pubblico sceglie, comanda, subisce e vive ognuna delle romanticissime imprese dei poeti; romantiche nel senso di profonde ed emotive, intensamente diverse tra loro, intensamente vivide sul palco, ognuna “nel” proprio poeta.
Una poesia per match, una performance che diventa un aprire a noi, pubblico, il cassetto dei loro desideri, per farci sbirciare tra le pieghe dei loro intimi, tra scene di vecchie glorie di un passato in cui si militava politicamente, pastelli giovani giovani, finestre su amori motociclisti e bambini spaziali. La serata si è costruita così quindi, a suon di cassetti socchiusi, di poesie lette, recitate urlate e cantate quasi, assoli di parole e versi, e tra una“recitata” e l’altra un’alzata di lavagna, fino alla finale.
Perché un contest? Perché una competizione poetica e non per esempio un reading, mi sono chiesta. Così ne ho parlato con i Mo.Ci.Rimers che hanno deciso di giocare questa carta per far vivere la poesia a Modena.
Perché poesia performativa? Nel senso, perché recitare una poesia davanti a un pubblico, quando si può far leggere una poesia? E quindi quanto conta la performance nel contesto poetico?
Francesco Tremazzi (M.C.Rimers): La performance, l’azione poetica è importante per trasmettere il proprio messaggio, per sentire la risposta del pubblico -e qui si potrebbe aprire una enorme parentesi sulla questione dell’ attenzione o della non attenzione del pubblico e se ciò che passa è più l’azione o il contenuto, ma questa è un’altra storia- per capirsi e capire cosa si può migliorare nel proprio processo creativo e, soprattutto, per portare la poesia ovunque. La lettura “in solitaria” è una questione privata, tra lettore e testo.
Francesco Malavasi (M.C.Rimers): Sia chiaro, siamo amanti della poesia su carta. Leggiamo su carta, scriviamo su carta. Con la carta facciamo un sacco di cose. Alcune poetiche. Ma la carta non è la nostra religione: crediamo esista una dimensione non solo comunicativa ma anche condivisione della poesia, che è certamente propria del dinamismo insito nella poesia performativa. Vedere il poeta, toccare il poeta: vivere il poeta e la poesia che ci sbatte sul muso. E noi stiamo lì a guardarlo a bocca aperta. Ecco perché lo facciamo.
Perché uno Slam e non un Reading? Come mai avete scelto di organizzare un torneo, un contest e non una serie di letture di poesie? Perché scegliere la forma competitiva per portare la poesia nelle serate modenesi?
Francesco Malavasi (M.C.Rimers): Il nostro obiettivo come collettivo è quello di invadere Modena e provincia con i nostri eventi. Ma come tutte le guerre serve pianificare, e non possiamo permetterci una sergretaria,.é il modo per sopperire ai nostri deficit organizzativi.
Francesco Tremazzi (M.C.Rimers): Come Modena City Rimers abbiamo in progetto altri eventi: letture, open mic, letture musicate etc etc…ma, sia per una questione di aggregazione alla LIPS che ci sostiene sempre, sia per ampliare il pubblico della poesia in quel di Modna e provincia, sia per dar la possibilità ad altri poeti nascosti di venire allo scoperto, abbiamo deciso di organizzare un bel torneo di Poetry Slam!
E quindi allora, quanto conta la componente competizione, cosa si vince e quanto è importante la partecipazione del pubblico?
Francesco Tremazzi (M.C.Rimers): Parto dall’ultimo nome, non per questo meno importante: il pubblico. Il pubblico, per tutte le arti e per tutti gli artisti, è fondamentale: senza pubblico non ci sarebbe possibilità di espansione, di conoscenza reciproca fra artisti e neppure di crescita e cambiamento. L’arte fa il gusto ed il pubblico rilancia, se non piace. La competizione è un’altra grande parentesi da aprire, ma sarò breve: il Poetry Slam è una gara con vincitori, vinti e giuria (che è parte del pubblico!). Tutto, però, ruota intorno alla poesia, ai modi di trasmetterla e, magari, cambiarla: i luoghi nei quali si organizzano slam sono molto diversi, il pubblico varia molto e così si toglie, dalla povera Musa, qualche trito stereotipo.
Francesco Malavasi (M.C.Rimers): Competizione? Non proprio. Ovvero, si. C’è un vincitore. Come ripetiamo sempre però, il voto espresso dal pubblico è lo strumento necessario per vivere con maggior coinvolgimento la serata, far impazzire la sala e accendere il pubblico. Ma la protagonista rimane una (due?): la poesia – la performance.
Il resto lo lasciamo alla critica.
Giovedì sera ha vinto Matteo Di Genova; la prossima puntata è venerdi 13 dicembre presso Artigiani della Vita in via Scanaroli 45.
Noi ci saremo e voi? Le lavagnette ci attendono.