Qualche sera fa, allo Spazio Nuovo di Modena, ho assistito alla performance di poesie di Era solo un ragazzo di Guido Celli, parte di “Autunno Settentrionale Tour”.
Celli nasce a Roma nel 1979 da padre romano e madre americana. Prima pugile, buttafuori, pulitore, facchino, manovale e magazziniere lasciandosi alle spalle anche tre precoci ricoveri psichiatrici; oggi, produttore di dischi, videomaker ma soprattutto poeta.
La prima incursione nella poesia nel 2004 con il racconto “Un raggranellarsi al sole non più d’un quarto d’ora, superata la mezza” ma ha iniziato a scrivere prima, molto prima; da adolescente, per approcciarsi ad una ragazza.
Quando mio padre volle insegnarmi il coraggio, era solo un ragazzo
Verso tratto dal poema di 36 canti pubblicato dalla casa editrice Sensibili alle foglie
Trentasei canti sviscerano il racconto di un adulto che ricorda il rapporto da bambino con suo padre: un adulto che nel ricordare e raccontare quel passato parla con la consapevolezza di un uomo che vede i paradossi, l’ignoranza, la violenza del padre che oggi, però, vede solo come un ragazzo.
La ricerca del silenzio perfetto, dell’assenza perfetta, il rispetto, la paura: i versi si fanno memoria di un passato consapevole di essere passato.
Un linguaggio famigliare, viscerale nella quotidianità di un vissuto che si fa universale.
Nello sfondo, tra le righe, si respira a pieni polmoni la Roma dura degli anni ’80, poi anni ’90, dei quartieri periferici delle borgate Romane: cresce a Tufello nelle case popolari.
Sono quartieri che ti formano un sacco e io non ho neanche vissuto il periodo peggiore.
Sono del 22 febbraio del ’79, conta che il 22 febbraio dell’ottanta, in questo quartiere Valerio Verbano è stato ucciso da estremisti di matrice fascista e poi da li le risposte dall’altra parte… il susseguirsi delle varie morti: Paolo di Nella, Angelo Mancia.
Io sono cresciuto con queste storie raccontate da mio papà che le ha vissute:
io sono cresciuto in quella eredità.
Spazio Nuovo
Lo Spazio Nuovo è la sede dell’associazione Idee in Circolo nata nel 2011 e fin dall’inizio supportata da Vibra Club. Un’associazione formata da cittadini, molti dei quali coinvolti in prima persona nei servizi di salute mentale; obiettivo è infatti quello di individuare e riconoscere le particolari caratteristiche dei soggetti per poi valorizzarle all’interno di attività progettuali. Tante sono le attività proposte: incontri con autori di case editrici indipendenti, laboratori, esposizioni di reportage, il mercato ortofrutticolo ribelle, Radio Liberamente.
Fin da subito in stretto dialogo con lo spazio circostante grazie all’organizzazione di assemblee, lo Spazio Nuovo è ad oggi punto di riferimento per un quartiere che, nonostante la sua prossimità al centro, presenta tutte le complessità della periferia.
Idee in circolo è connessa con altre importanti associazioni Italiane, come i ragazzi dell’ex Opg occupato di Napoli, o il Labas mantenendosi così in costante confronto con altre esperienze di attivazione del territorio. Negli anni l’intento di dar voce a chi fa fatica a trovarla si sta consolidando intercettando racconti, narrazioni che meritano d’essere portate all’attenzione dell’opinione pubblica.