Un maestoso leccio, albero dal valore controverso per la civiltà greca e per le popolazioni italiche antiche: sempreverde, dalle ghiande zuccherine, prediletto dalle api nell’Età dell’Oro secondo Ovidio, e allo stesso tempo associato alla funesta dea Ecate, al legno della croce di Cristo e ai fulmini. Luce e ombra chiamate a coesistere e a delimitarsi vicendevolmente: ambivalenza che sin dalla prima edizione è fulcro del Festival della Fiaba, pensato per un pubblico adulto e che indaga temi controversi e universali dell’identità e del sentire umano. Attorno all’albero di leccio, radicato nel Complesso Culturale San Paolo nel centro storico di Modena, si svolgerà a giugno 2018 la quinta edizione del Festival, in precedenza ospitata a Villa Sorra: abbiamo incontrato la direttrice artistica Nicoletta Giberti che ci ha presentato il primo evento nella futura sede, che avrà luogo sabato 21 ottobre, e le novità in programma per questo progetto unico nel suo genere in Italia.

 

Cosa si perde e cosa si acquista con questo cambio di location?
Si perde la potenza del bosco reale: il buio della notte, le lucciole, suoni e odori confinati fra gli alberi. Si acquista la possibilità di riportare la fiaba all’interno di un bosco simbolico, che è il bosco della contemporaneità: infatti non possiamo pensare nel 2017 di poter narrare le fiabe solo nei boschi, perché non in un museo di arte contemporanea ad esempio? La componente bucolica, il legame con la natura centrale in ogni fiaba possono prendere vita nella mente di chi ascolta grazie al potere della parola narrata.

Come per ogni edizione nel programma saranno presenti diverse tipologie di evento, dalle indagini teoriche sulla fiaba in conferenze e tavole rotonde fino ad arrivare alle suggestioni evocate da danza, arti visive, musica.
Per noi è fondamentale l’apporto dato da linguaggi eterogenei, chiamati a dialogare fra loro attraverso un filo conduttore, il tema della Volontà scelto per l’edizione 2018, e intorno alla fiaba. Il Festival non si limita alla narrazione pura e semplice della fiaba, ma propone allo spettatore un percorso fatto di archetipi, di emozioni, di tutto ciò che riguarda il sentire umano attraverso spettacoli di danza, concerti, reading, conferenze: mediante i diversi linguaggi si va a declinare ogni volta lo stesso identico accadimento, ossia l’identificazione del sé, che è differente per ognuno ma che riguarda tutti allo stesso modo.
Anche nella seconda proposta di sabato, la fiaba performance Cappuccetto Rosso, la musica non è intesa come semplice accompagnamento alla mia voce narrante, ma il contrabbasso di Simone Di Benedetto si confronta con la struttura vocale in un’improvvisazione libera, è un’altra voce della narrazione che racconta la sua versione della fiaba e tesse un dialogo attraverso il linguaggio delle note.

Nelle due fiabe scelte per l’evento di sabato, Hansel e Gretel e Cappuccetto Rosso, il cibo è una pulsione determinante per lo svolgersi degli eventi, è comfort food e oggetto di desiderio, e allo stesso tempo in entrambe le storie è evocata la minaccia oscura e terrificante del “diventare cibo” per gli antagonisti. In che modo il cibo diviene parte della narrazione, negli eventi del ciclo Briciole, al Festival e durante la programmazione annuale del Filatoio, sede stabile del Festival della Fiaba?
Il cibo che scegliamo per gli eventi è sempre legato alla drammaturgia di ciò che è stato visto, ne riprende alcuni temi o suggestioni, contribuisce simbolicamente all’atto magico del narrare. Il semplice atto condiviso di mangiare dà spazio a una sorta di digestione e assimilazione di ciò che si è appena visto. Richiede inoltre un momento di pausa e di attesa, che era proprio del modo di frequentare i teatri di un tempo intrattenendosi nel foyer, condividendo le proprie impressioni e spesso trovandosi accanto in una veste diversa gli attori coinvolti nella performance; andare a teatro oggi significa spesso limitarsi a fruire del momento spettacolo, per poi tornare velocemente alle nostre case e alla nostra routine.

 

L’appuntamento con il primo evento di avvicinamento al Festival della Fiaba 2018 avrà luogo sabato 21 ottobre 2017  presso il Complesso Culturale San Paolo (ingresso da via Selmi): si parte alle ore 18 con la narrazione di Hansel e Gretel, seguita dall’aperitivo tematico offerto dalla cucina del Filatoio; alle 20 la narrazione di Cappuccetto Rosso accompagnata dal contrabbasso e in conclusione un momento di discussione sulla simbologia del bosco e sul Festival 2018.

Vista la capienza limitata la prenotazione è obbligatoria al numero 3403191825
Per maggiori informazioni www.festivaldellafiaba.com