Siamo giunti all’ultimo appuntamento della rassegna estiva dell’estatOFF e questa sera m’imbatto in due facce note nell’ambiente della musica Indie italiana, la cui collaborazione ha dato vita al progetto chiamato “Spartiti”: Max Collini, voce e testi degli Offlaga Disco Pax e Jucca Reverberi, chitarrista dei Giardini di Mirò. Lo stile, neanche a dirlo, rappresenta il punto d’incontro tra le due band, uno spazio in cui la lirica di Collini si sposa con le sonorità tipiche degli alfieri del post-rock italiano che sono interamente affidate a Reverberi, sia per quanto riguarda la composizione che per quanto concerne l’esecuzione. Dopo 4 anni di sodalizio, i due hanno registrato un EP omonimo nel 2014, un full-lenght nel 2016 e l’EP intitolato “servizio d’ordine”, uscito qualche mese fa.
Giovedì 6 Luglio lo spettacolo scivola via in modo molto piacevole e Max Collini è un oratore formidabile, decisamente a proprio agio nel parlare alla gente. I brani riproposti sono stati scelti con cura dai lavori in studio e tra questi, in ordine sparso, vi sono “Borghesia”, “Diana Est”, “Sendero Luminoso”, “Banca Locale”, “Ida e Augusta”, “Elena e i Nirvana” e la cover “Fitter happier”, tratta dall’album “Ko computer”, un tributo ai Radiohead interpretato da alcuni artisti della scena indie italiana.
In classico stile Offlaga, ogni narrazione è sempre permeata da un’intrinseca nostalgia di fondo, come se si percepisse la difficoltà e l’estraneazione nell’affrontare determinate situazioni con la sensibilità e la visione di un mondo che sembra quanto mai distante, ormai quasi perduto. Così i racconti, le sensazioni e le vivide immagini profondamente auto-ironiche della prosa di Collini si sovrappongono a territori musicali che fungono da contraltare alle parole per due ragioni: essendo indefiniti creano il contrasto perfetto con i testi, così nitidi e chiari. Allo stesso modo, pur essendo così astratti, i tappeti sonori delimitano il tempo dando un senso di concretezza e restituendo una forma al contenuto delle parole.
In conclusione, gli Spartiti sono un progetto molto interessante che cerca un punto d’incontro tra testi profondamente impegnati e sonorità post-rock. “Tutto è politica” disse Gramsci e, ascoltando gli Spartiti, si direbbe che abbiano fatto di questa citazione il loro leitmotiv Max Collini infatti dipinge scene quotidiane, testimonianze storiche ed episodi al limite del surreale sottolineando costantemente non solo la passione politica dei protagonisti ma anche la necessità di fare politica, cosa, quest’ultima, che appare come un valore più che mai raro al giorno d’oggi.