Giugno è noto in tutto il mondo come Pride Month, un mese in cui in tutte le città hanno luogo manifestazioni e parate a sostegno dei diritti della comunità LGBT. Il primo Modena Pride si è svolto il 1° giugno 2019, a 50 anni dai moti di Stonewall: gli scontri violenti tra la polizia e i membri della comunità LGBT iniziati nel pub Stonewall Inn di New York sono considerati simbolicamente come il momento della nascita del movimento per i diritti LGBT in tutto il mondo.
Per ricordare il primo anniversario del Pride della nostra città, MoCu ha chiesto ai suoi lettori di inviare foto e ricordi di quell’esperienza, che troverete nella gallery di questo articolo. Abbiamo inoltre incontrato Valentina Quattrocchi, Vicepresidente e Responsabile del Gruppo Donne di Arcigay Modena, per parlare del passato e del futuro di questa importante manifestazione.
È passato un anno esatto dal primo Pride modenese: quali sono state le sfide più importanti affrontate per organizzarlo e quali i successi conseguiti?
La sfida più importante è stata creare un evento così partecipato a Modena per la prima volta: anche per tutte le istituzioni con le quali abbiamo collaborato si trattava di una cosa nuova. Quindi direi sicuramente il partire da zero e il voler creare un evento che rispettasse tutte le norme e, allo stesso tempo, che potesse essere accogliente e mettere bene in evidenza i nostri principi. 25.000 persone sono il primo successo che mi viene in mente, l’idea che l’evento fosse così desiderato ci ha fatt* sentire sulla strada giusta e ci ha spalleggiato nella nostra lotta per gli uguali diritti.
Guardando ai Pride dei prossimi anni, quali sono i tuoi obiettivi e sogni sia a titolo personale che come Vicepresidente di Arcigay Modena? Per la nostra città, per l’Italia e per il mondo, se credi, espandiamo lo sguardo.
La nostra città e la sua amministrazione sono state davvero accoglienti nei confronti del Pride, abbiamo avuto un’ottima risposta a livello di partecipazione e di collaborazione. Quello che ci auguriamo, e che stiamo già vivendo, è di portare avanti questa collaborazione fruttuosa e mantenere un dialogo vivo con l’amministrazione.
Il nostro lavoro come associazione al momento si concentra su una vera e completa legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere, sull’ampliamento del lavoro già fatto sulle unioni civili affinché possano trasformarsi in matrimonio egualitario e poter proseguire con un dialogo con le istituzioni per avere parità di diritti come famiglie, per quanto riguarda non solo l’adozione ma la genitorialità in senso più ampio. Vorremmo essere cittadin* con pari diritti e famiglie con diritto di esistere, ma soprattutto esseri umani che possano vedere la loro felicità come possibile.
Ho fatto parte del Team Comunicazione di Modena Pride: la soddisfazione maggiore è stata vedere Modena unita nella lotta per i diritti LGBTQIA+, e la sorpresa di scorgere nella folla persone a me care.
Tommaso Mori