Sabato 22 febbraio alle ore 17.00 presso Modena Ovest Pavillion (di cui vi avevamo parlato in questo articolo in occasione dell’inaugurazione), l’artista Carlo Spiga presenta gli esiti della sua residenza e del progetto Lucìferi in una conversazione con la ricercatrice e curatrice bolognese Fabiola Naldi.
L’appartamento rigenerato nel cuore del Villaggio Artigiano di Modena Ovest e inaugurato tra dicembre 2019 e gennaio 2020, ospita ora la residenza artistica di Carlo Spiga, artista i cui lavori puntano a “lasciare una traccia sensibile a disposizione della comunità che incontro“. Il segno visivo e materiale che Carlo Spiga ha realizzato a Modena è una collezione di candele realizzate manualmente con alcuni studenti dell’Istituto d’Arte A. Venturi di Modena e con il maestro d’arte Stefano Lodi, nel suo laboratorio ceramico artigiano Artelab64.
Nell’arco di tre giorni, i ragazzi si sono ispirati alla particolare architettura delle case-officina e degli edifici del Villaggio fondato da Corassori nel 1953 e ne hanno tratto delle forme che costituiscono il corpo delle candele di cera realizzate manualmente attraverso tre fasi: la riproduzione del modello in creta, la composizione del calco di gesso e infine la colatura della cera nei relativi stampi.
Il progetto Lucìferi prende proprio il nome dall’idea di farsi “portatori di luce”, ovvero di “essere autori di un segno che diventi l’occasione di ri-accendere un fuoco all’interno di un luogo, e suo focolare”.
Mi limito a suggerire un ambito di azione, quello del rapporto dell’umanità con il buio e la luce, che ci ha visto e ci vede ancora, da millenni, riunirci intorno a un fuoco nell’attesa di salutare un nuovo giorno, fiamme come soglie da varcare per sancire un’amicizia che si spera duri per la vita. Lumi da portare con sé, andando a rischiarare le zone oscure del nostro inconscio, ceri che trasfigurano un falò in simbolo, teatralizzando il suo scopo originario. La luce diventa oggetto, l’umanità ha codificato e imbrigliato le forme primordiali e assolute della luce, il sole, l’incendio, il fulmine creando il focolare, la torcia, la lampada a olio, la candela, il cero votivo. Ognuna di queste nuove forme si fa carico di altri significati, la luce si trasforma in preghiera, illumina il cammino del defunto, ci mette in comunicazione con altri mondi magici, spirituali ecc.
Il processo di lavoro, la ricerca portata avanti nella residenza artistica a Modena e un affondo sulla poetica di Carlo Spiga verranno raccontati nella conversazione con Fabiola Naldi, dottore di Ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea, critica e curatrice di Bologna: l’incontro pubblico si svolge il 22 febbraio alle ore 17.00 a MOP (Viale Emilio Po, 164) in occasione dell’apertura degli esiti della residenza, visitabili nei giorni sabato 22 febbraio, sabato 29 febbraio e sabato 7 marzo sempre dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Il progetto si inserisce all’interno di una riflessione più ampia su un quartiere, un ex-villaggio artigiano che dalla sua istituzione negli anni ’50 a oggi ha visto una parabola di nascita, fioritura e graduale abbandono. Lucìferi vuole innescare una riflessione sensibile attraverso la condivisione di un processo artistico, le candele-modello verranno progettate e realizzate collettivamente e saranno poi esposte all’interno dell’appartamento di via Emilio Po 164.
Attraverso la realizzazione della Candela-modello il partecipante si farà Lucìfero, prendendo un pezzetto della riflessione e decidendo quale luce porta, se di speranza, di commiato, di richiesta.
Per informazioni e approfondimenti:
Sito web
modenaovestpavillion@gmail.com
+39 059 877 7673
Carlo Spiga
Vive a Cagliari. Le sue opere si articolano tra diversi ambiti e medium, piccole narrazioni nate nell’osservazione e la condivisione. Dopo la laurea in pittura conseguita nel 2008 all’Accademia di Belle Arti di Sassari, dal 2010 è parte di Cherimus, associazione radicata nella zona del Sulcis, in Sardegna, che opera con l’obiettivo di integrare arte contemporanea e identità locali. All’attività di artista visivo, Carlo Spiga affianca quella di musicista sotto lo pseudonimo di Makika.
Fabiola Naldi
È Dottore di Ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea, critica e curatrice. È docente di Problemi Espressivi del Contemporaneo presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, di Teoria delle Arti Multimediali presso l’Accademia Carrara di Bergamo e di Laboratory of management of visual arts presso il corso magistrale GIOCA della Facoltà di Economia, Università di Bologna. Oltre ad essere corrispondente per Flash Art, è co-curatrice del progetto FRONTIER – La Linea dello Stile, è stata curatrice della Biennale del Muro Dipinto di Dozza (Bo) per le edizioni 2009, 2011, 2013. Ha curato insieme a Maura Pozzati la mostra 3Body Configuration, selezione delle opere fotografiche di Claude Cahun, attualmente esposta presso la Fondazione del Monte a Bologna.