La storia di Feexer è quella di Manuel Ciccarelli, partito come chitarrista e cantante degli Zeroin, band che fondeva metal, elettronica e rock alternativo.
Il gruppo era conosciuto nel modenese nei primi anni duemila e per un periodo anche sulla scena nazionale. ‘Siamo arrivati a suonare davanti a 10 mila persone. Tanta esperienza e soprattutto una certezza nata allora: senza musica non posso stare’.
Così si racconta Manuel, cantautore e chitarrista. Manuel, che un giorno decise di diventare produttore di se stesso’. 

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Perché ‘è su di sé che innanzitutto bisogna credere’.

Passano gli anni e Manuel inizia a crederci. E inventa (e diventa) Feexer. Nonché, soprattutto, lo produce. Feexer, l’aggiustatore. Perché la musica ‘aggiusta’ e il suo potere riparatore e quasi terapeutico non ha bisogno di consenso. Chitarre, suoni mixati e registrazioni home-studio lo hanno segnato (irrimediabilmente!) da quando aveva vent’anni e lui senza quella musica non riesce a stare. Una passione fatta di tanto esercizio, di competenze tecniche e di un’idea coltivata negli anni: produrre un suo disco. Feexer diventa così un artista indipendente di quelli a tutto tondo: scrive i suoi pezzi, li registra, li mixa ed infine li produce. Come una start-up, parte da solo ma trova durante il cammino collaborazioni, network e una community. Persone che lo seguono e un pubblico che risponde in modo inaspettato alla sua campagna di crowdfunding, realizzata nel maggio di quest’anno su pledgemusic’, piattaforma molto nota nel settore per la raccolta fondi sui progetti di musica indipendente. Una campagna breve che ha ottenuto un riscontro di pubblico davvero enorme. ‘Avevo intuito che era il momento giusto e che c’erano tante persone pronte a sostenermi – racconta Feexer – Ma non pensavo andasse così bene’.

Così un sogno rimasto sullo sfondo della sua vita personale e professionale è diventato prima un progetto, poi un obiettivo ed in infine realtà. Come i paesaggi negli incredibili quadri di Turner dove elementi all’apparenza secondari diventano il centro dell’opera, così la musica e la produzione di Feexer diventano imprescindibili nella vita di Manuel. Ed il tanto lavoro, la costanza e lo studio danno i frutti sperati: prima l’EP nel 2013, poi l’album e nel giro di pochi mesi il primo video indipendente grazie alle collaborazioni e alle persone che danno il riscontro di un lavoro certosino. E i risconti del pubblico ci sono, nazionale e internazionale.

https://youtu.be/cfcqVBbxmdw

È il mercato, bellezza.

‘Questo è un progetto che non è rivolto al mercato italiano, non per snobbarlo ma perché ha un respiro europeo e globale’ racconta Feexer, che canta in inglese e sempre in inglese ha lanciato la sua campagna di raccolta fondi. ‘Oggi c’è molta più offerta nel mondo, i mezzi sono cambiati, sta all’artista crearsi credibilità per avere un suo seguito. La credibilità è fondamentale. C’è spazio anche per piccole realtà, con budget limitati: ma devono essere affidabili e durare nel tempo. Solo così puoi avere un po’ di seguito’.

Il mercato della musica è cambiato radicalmente.

Oggi per un ragazzino un pezzo prodotto due mesi fa è vecchio, mentre i concerti dal vivo sono diventati musica da aperitivo e quando si fa sul serio arriva il dj set. Certo, per la cultura live è la fine di un’epoca. Ma se qualcuno ha malinconia per gli assoli di Satriani o i beicordi di Slash può consolarsi guardando all’altra faccia della medaglia: si, perché tempo fa o avevi un grande successo o non potevi fare nulla. Oggi al contrario puoi autoprodurti e avere una piccola fetta di seguito che è pronta a seguire musica specifica. L’autofinanziamento o il crowdfunding è il primo passaggio per rendere indipendente il tutto. A quel punto però la differenza la fanno promozione e produzione.

Ma la musica di qualità?

‘A me interessa che sia riconosciuto la qualità di quello che abbiamo creato negli anni in questo ambiente – continua Feexer – e avere un minimo riconoscimento mi basta. Il passo successivo, se vanno bene le cose, è che le chiamate arrivino da fuori. Il passo successivo dovrebbero farlo gli altri. Se no per me va bene così, come sto facendo ora’.

Sì, certo che a quel punto la promozione diventa centrale.

‘In altre epoca storiche non avrei mai potuto fare una cosa del genere – dice Feexer – Questo invece è il momento in cui si seguono dei trend e ogni giorno la gente chiede musica nuova. Certo, l’aspetto negativo è la fine della cultura live. E non è poca cosa’. 

Il disco.

Uscito a luglio 2017 si chiama ‘Headed to ‘(diretto verso): musica concreta, dieci pezzi, un singolo (Higher, da cui è tratto il primo video) che racconta del rapporto tra padre e figlio. Suoni artificiali con sovraincisioni di virtual instrument che fondono la musica acustica con quella elettronica.

Vedremo come procederà la storia di Manuel ed il futuro della musica autoprodotta. Seguiremo il cantautore, polistrumentista e producer modenese, che per la sua community modenese potrebbe un giorno fare un live stracittadino. Lo aspettiamo!

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