PopHistory è la prima Associazione italiana di promozione Sociale di Public History. Fondata a Modena il 4 marzo 2017, è formata da storici, insegnanti, sociologi, giornalisti, scrittori, bibliotecari, antropologi e archeologi che, partendo da un approccio scientifico, promuovono un uso critico del pensiero storico per spiegare la complessità del presente attraversando confini e culture.

L’associazione da più di tre anni si occupa di produrre contenuti storici in collaborazione con aziende, associazioni, enti e istituzioni e lo fa attraverso diversi linguaggi e strumenti, riunendo realtà sparse per tutto il territorio nazionale. La missione è quella di coinvolgere il pubblico grazie all’intrattenimento utilizzando strumenti quali il gioco, la musica, il teatro o il cinema. Attraverso ricerche storiografiche e archivistiche PopHistrory si occupa di valorizzare patrimoni documentari, fotografici o memoriali anche tramite installazioni museali o creazioni di mostre e percorsi didattici.

Per MoCu Magazine i ragazzi di PopHistory hanno costruito un interessante viaggio temporale attraverso i secoli precedenti al nostro e che può esserci utile per muoverci idealmente da casa in questo periodo di quarantena. Non solo racconti, ma consigli di lettura, film e tantissime curiosità.

Cosa dobbiamo aspettarci da questo viaggio?

Abbiamo pensato a varie personalità che possono dirsi rappresentative dei secoli in cui hanno vissuto. Ecco quindi che vi presentiamo un uomo e una donna per ogni secolo, per rispettare la parità direte voi, ma soprattutto per dimostrare una volta di più che la storia dell’umanità è ricca di personalità tanto maschili quanto femminili che hanno plasmato la società nella quale hanno vissuto. Sarà un viaggio nel tempo di oltre mille anni, tra biografie molto diverse tra loro, alcune note altre sconosciute, ma non meno straordinarie. Vi abbiamo riservato una sorpresa finale scegliendo due personalità della contemporaneità, anche qui per dimostrare che gli storici non si occupano solo del passato ma tra le loro preoccupazioni vi sono proprio le istanze del presente.

Mettetevi comodi e buon viaggio!

XI SECOLO (dal 1001 al 1100)

GOFFREDO DI BUGLIONE

Goffredo di Buglione è di certo una delle figure maschili più importanti dell’XI secolo. Cavaliere franco, partecipò alla Prima Crociata e alla presa di Gerusalemme del 1099. I cronisti lo dipingono come un uomo coraggioso e valoroso, ma, tormentato e forse malato nel fisico. E’ possibile che questa sua debolezza abbia convinto gli altri leader delle Prima Crociata a scegliere lui come sovrano del nuovo Regno latino di Gerusalemme. Goffredo rifiutò la corona ma accettò la carica di Difensore del Sacro Sepolcro. Fondò l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il suo regno durò un solo anno durante il quale difese Gerusalemme dai fatimidi d’Egitto e dalle lotte intestine tra i crociati. Dante lo colloca fra i principi saggi e giusti, e Torquato Tasso gli dedica il proemio della Gerusalemme Liberata.

Per conoscere meglio questo personaggio vi consigliamo Il romanzo di Goffredo Buglione di Angela P. Fassio.

MATILDE DI CANOSSA

Matilde di Canossa è sicuramente la figura politica femminile più importante del XI secolo, ultima erede di una dinastia che dominava su un territorio enorme. Dopo essersi affrancata dal primo marito, Matilde governò direttamente i suoi territori con piglio deciso, non rinunciando a scendere personalmente sul campo di battaglia. Mise tutto il suo potere, i suoi vassalli e il suo prestigio a disposizione del papa durante “Lotta per le Investiture”. Fu una donna ammirata dai suoi sostenitori e odiata dai suoi nemici, che non le risparmiarono gossip violenti. Una donna che subì lutti e delusioni enormi, ma che riuscì a superare grazie alla sua grande fede e forza d’animo. Sola al comando, non ebbe eredi e alla sua morte il suo dominio si sfaldò, aprendo la strada alla nascita dei comuni.

La sua vita è narrata con sensibilità e precisione storica nel Romanzo di Matilda della scrittrice modenese Elisa Guidelli.

Parmigianino, Ritratto di Matilde di Canossa - olio su tela - Sec XVI - Mantova - Museo Diocesano PopHistory
Ritratto di Matilde di Canossa, Parmigianino – olio su tela – Sec XVI – Mantova – Museo Diocesano

XII SECOLO (dal 1101 al 1200)

FEDERICO I HOHENSTAUFEN DI SVEVIA, IL “BARBAROSSA”

Una delle figure più iconiche del XII secolo: prima duca, poi re e infine Imperatore. Espressione di una regalità medievale che non si limitò a un’azione di mediazione e coordinamento dei poteri locali, ma si sforzò di ripristinare anche l’autorità imperiale in un contesto, come quello italiano che sin dall’XI secolo aveva visto la fioritura di un unico paesaggio istituzionale, sociale e urbano, portando allo scontro culturale tra le consuetudini dei Comuni e il diritto romano dell’Imperatore. E’ possibile rivivere in parte lo scontro con Papi e Comuni, la partenza e la morte durante la Crociata, attraverso una delle pietre miliari dei Real Time Strategy videogames: Age of Empire II rimasterizzato in HD nel 2019 in occasione dei vent’anni dalla prima release. Notizie storiche e brevi narrazioni accompagneranno i giocatori nelle sei missioni della campagna del Barbarossa.

Imperatore Federico I "Barbarossa", Christian Siedentopf - incisione su rame colorata - 1847 PopHistory
Imperatore Federico I “Barbarossa”, Christian Siedentopf – incisione su rame colorata – 1847
COSTANZA D’ALTAVILLA

Esiste un filo rosso che unisce la dinastia sveva degli Hohenstaufen con quella normanna degli Altavilla, sovrani del regno di Sicilia: Federico II, figlio di Enrico VI di Svevia e di Costanza d’Altavilla. Gli storici ritengono che tra XIII e XIV secolo possa affondare l’origine della “leggenda del monacato”, immortalata anche da Dante nella Commedia, secondo cui Costanza sarebbe cresciuta in un monastero e il Papa l’avrebbe poi liberata dai voti per permetterle di sposare Enrico VI di Svevia in quanto ultima erede del trono di Sicilia. Costanza partecipò alle vicende che videro contrapposte il progetto imperiale svevo di acquisizione del regno normanno alla rivolta di Tancredi di Lecce. Dopo la nascita del figlio Federico nella Pubblica Piazza di Jesi e la morte del marito, Costanza resse con energia e vigore il trono di Palermo e si prodigò affinché il figlio fosse incoronato re nel 1198. Nel romanzo storico di Carla Maria Russo – La sposa Normanna – vengono ripercorse alcune di queste vicende storiche nella prospettiva, appunto, della regina normanna Costanza D’Altavilla.  

XIII SECOLO (dal 1201 al 1300)

MARCO POLO

Ed è subito Oriente. Marco Polo e la sua opera Il Milione sono nomi conosciuti, che evocano le chilometriche carovane lungo la via della Seta e un impero millenario, la cui immagine – oggi come allora – risulta ancora chiusa alla diffusione tra il grande pubblico. Polo è stato un giovane mercante veneziano, sicuramente un acuto osservatore dalla mente brillante, che in poco tempo si è ritrovato, da prigioniero, a diventare consigliere e ambasciatore del Gran Khan Kublai, condottiero mongolo e iniziatore della dinastia Yuan dell’Impero Cinese. Polo ha avuto la possibilità di conoscere a fondo un mondo Lontano dalla cultura estremamente ricca, ha riconosciuto il valore di questa esperienza e ha deciso di raccontarlo. L’omonima serie tv di Netflix ha il pregio, almeno, di mostrare ai nostri occhi uno dei viaggi più avventurosi che un uomo del Duecento abbia mai potuto fare.

CHIARA D’ASSISI

Chiara d’Assisi è un esempio classico del rapporto tra fonti e donne-sante nel Medioevo poiché le sue vicende sono state ricostruite in gran parte sulla base degli atti relativi al Processo di canonizzazione avviato per volere di Papa Innocenzo IV nel 1253, pochi mesi dopo la morte di Chiara. Chiara apparteneva a una famiglia nobile, pervasa da un grande fervore religioso, in cui centrale era la figura della madre Ortolana. Non si ancora ricostruire con esattezza il momento in cui Chiara incontrò il concittadino Francesco, che segnò la sua decisione di abbandonare il mondo laico costituendo una prima comunità presso il monastero di San Damiano. Il film Chiara e Francesco, prodotto nel 2007 da Lux Vide e Rai Fiction, cerca di ricostruire e ripercorrere in parallelo le vite di questi due importanti figure religiose del XIII secolo italiano.

Chiara e Francesco, Lux Vide e Rai Fiction, 2007 PopHistory
Chiara e Francesco, Lux Vide e Rai Fiction, 2007

XIV SECOLO (dal 1301 al 1400)

CARLO IV DI LUSSEMBURGO, IMPERATORE E RE DI BOEMIA

Carlo IV di Lussemburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Boemia è uno dei personaggi medievali che maggiormente hanno contribuito a creare il mito nazionale ceco. A Praga si trovano le sue tracce un po’ dovunque: nel 1348 fondò l’Università di Praga, avviò i lavori per la costruzione della Cattedrale di San Vito e, infine, il noto Ponte Carlo. Lo ricordiamo come il sovrano che riformò, tramite l’emanazione della Bolla d’Oro del 1356 la procedura per l’elezione dell’Imperatore del Sacro Romano Impero: riconosceva a quattro elettori laici e tre ecclesiastici il compito. Carlo, mecenate e promotore delle arti, si fece promotore di una politica di regalità “cristomimetica”, finalizzata ad accostare l’immagine del sovrano a quella di Cristo, attraverso la raccolta di reliquie tra cui la famosa Lancia di Longino.

La graphic novel Karel IV racconta i primi anni di vita e l’adolescenza di questo complesso personaggio storico con toni un po’ dark e dipingendolo un po’ come un giovane Batman.

Karel IV komiks - credits Edika Publishing PopHistory
Karel IV – credits Edika Publishing
CHRISTINE DE PIZAN

Christine de Pizan fu la prima intellettuale e scrittrice femminile di professione Christine, o Cristina da Pizzano, crebbe in un ambiente stimolante e culturalmente vivace, sposò il segretario e notaio del re Etienne de Castel da cui ebbe due figli e si dedicò alla composizione di poesie e ballate. L’opera di maggior spessore è “La città delle Dame”. Di fronte a una tradizione artistico-letteraria in prevalenza maschile la De Pizan costruisce un suo modello basato sulla differenza di genere. Per rispondere alla generale considerazione della donna come creatura votata al vizio Christine immaginò una società utopica e allegorica retta da Ragione, Rettitudine e Giustizia e popolata da esempi di virtù femminili: sante, guerriere e poetesse. E’ rilevante sottolineare che la De Pizan identificò nell’istruzione l’elemento per colmare il gap tra uomini e donne. Il film Christine Cristina – con Stefania Sandrelli – cerca di restituire al grande pubblico il ritratto di questa grande donna e femminista.

XV SECOLO (dal 1401 al 1500) 

MAOMETTO II (MEHMET II)

Ecco un personaggio per il quale vale la citazione nolaniana “non è tanto chi sei, quanto quello che fai che ti qualifica”. Il nome di Maometto II non è probabilmente tra i più celebri, soprattutto alle nostre latitudini e, in generale , nel mondo occidentale. Eppure a lui si deve uno dei cambiamenti più importanti del XV secolo: la conquista turca di Costantinopoli nel 1453, non a caso considerata da alcuni come data spartiacque tra Medioevo ed Età moderna. Al di là delle datazioni e dei discorsi sulla “fine delle ere” (sempre ambigui, sdrucciolevoli e tutto sommato antistorici), è indubbio che quell’avvenimento condusse a una serie di importanti mutamenti geopolitici, economici e commerciali in grado di influenzare la storia europea (e poi mondiale) per i secoli a venire.

Per chi vuole c’è anche la docuserie di Netflix “L’Impero Ottomano uscito a inizio 2020.

GIOVANNA D’ARCO

Se si riflette su un personaggio femminile del XV secolo, è oggettivamente arduo non soffermarsi su La Pucelle d’Orléans, immortalata ai giorni nostri in una serie interminabile di pellicole, romanzi, sceneggiati e anche giochi (interessantissimo e funzionale, anche se fondamentalmente evenemenziale, è a tal proposito Age of Empires II). Proprio a causa dell’uso/abuso della sua immagine, è spesso difficile scindere l’icona dal personaggio storico e, conseguentemente, discernere la verità dal mito o dalla semplice finzione. Resta tuttavia indubbio il ruolo fondamentale di Giovanna nella storia francese ed europea, soprattutto per aver sovvertito le sorti di un conflitto (la guerra dei Cent’anni) che il suo popolo stava inesorabilmente perdendo; ma anche per l’innegabile impatto comunicativo avuto nei secoli a venire da questa “donna con i pantaloni”.

Ascoltiamo le parole di Alessandro Barbero che racconta la figura di Giovanna d’Arco al Festival della Mente di Sarzana del 2014

 

XVI SECOLO (dal 1501 al 1600)

MALINTZIN (O LA MALINCHE)

La sua storia è indissolubilmente legata a quella della conquista del Messico. Esistono molteplici  interpretazioni delle sue motivazioni, del suo ruolo negli eventi, del nome con cui è nota. E’ Malintzin (o anche Malinalli, Doña Marina, Malinche), l’interprete di Hernán Cortés, al quale venne offerta come schiava nel 1519. Le sue abilità di traduttrice e intermediaria dischiusero a Cortés i meccanismi politici e culturali del mondo azteco, permettendogli di mettere a punto la strategia di conquista. La figura di Malintzin venne incastonata ne La Malinche, archetipo di categorie complementari e opposte, assumendo di volta in volta, a seconda delle narrazioni, le sembianze della donna conquistata, della traditrice, della mediatrice, della madre del meticciato, della proto-femminista alla ricerca di uno spazio di autodeterminazione. Della sua complessa storia e identità si parla in The Translator-Malintzin” di What’shername Podcast.

Discussioni tra Taxcaltecanos e Hernàn Cortés, Hernandéz Xochitiotzin, affresco PopHistory
Discussioni tra Taxcaltecanos e Hernàn Cortés, Hernandéz Xochitiotzin, affresco
MATTEO RICCI

Nel mondo sempre più globalizzato del XVI secolo assumono particolare valore le storie individuali di esplorazione, incontro e confronto. Come nel caso del gesuita Matteo Ricci che nel 1582 raggiunse Macao per poi intraprendere un viaggio di evangelizzazione della Cina, ma anche di studio e divulgazione scientifica e culturale, che ne fece uno dei personaggi più interessanti nella storia dell’incontro tra Oriente e Occidente durante la prima età moderna. La sua ricca produzione scientifica (soprattutto astronomica e cartografica), la sua opera di traduzione e la riflessione sulla sua esperienza rappresentano un’importante testimonianza dell’azione di ricomposizione del sapere e della conoscenza reciproca tra realtà lontane. Per una panoramica sulla sua vicenda si consiglia il podcast della puntata “Matteo Ricci and the Ming Dynasty” della serie BBC-Radio 4 In Our Time.

XVII SECOLO (dal 1601 al 1700)

JEAN-BAPTISTE LULLY

Se dovessimo scegliere un sottofondo musicale per questo secolo, non avremmo dubbi: prendete un clavicembalo e metteteci alla tastiera Giovanni Battista Lulli. Non vi stupite, il nome non è sbagliato, il compositore più amato (ma anche più ballato) da Luigi XIV a Versailles era nato a Firenze nel 1632, e aveva origini italiane. Solo in seguito al suo trasferimento in Francia nel 1646 cambiò cittadinanza e nome. Lo potete incontrare in un celebre videogioco uscito in Italia nel 1999 dal titolo Versailles 1685: Complotto alla corte del Re Sole. Lo troverete occupato nella composizione dell’Idillio della pace. Vi chiederà un aiuto nel risolvere alcune incomprensioni sul testo con il drammaturgo della corte, il celebre Jean Racine. Oltre ad ascoltare le sue marce e i suoi balletti su Youtube potete trovare il longplay dell’avventura grafica: indovinate quale colonna sonora è stata scelta?

FRANCESCA CACCINI

Proseguiamo questo viaggio nel cosiddetto Secolo di Ferro stando nel filone musicale. Restiamo a Firenze, dove sulla fine del Cinquecento, nella corte Medicea era nata Francesca Caccini, conosciuta con il soprannome “La Cecchina”, diminutivo di “Francesca”. Poco ci è giunto del suo lavoro, sappiamo che musicò le poesie di Michelangelo Buonarroti (il nipote del grande Michelangelo). Scrisse madrigali, ballate, variazioni, musica per voce, e la prima opera melodramma composta da una donna: La liberazione di Ruggero, di cui potete trovare l’intera esecuzione su Spotify. Celebre è la sua rappresentazione del Ballo delle Zigane, eseguito a Palazzo Pitti durante il carnevale del 1615, di cui ci è pervenuto solo il libretto. Nonostante la fama e il successo la Cecchina cade nell’oblio, rotto solo nel nel 1847 grazie a un articolo pubblicato nella Gazzetta Musicale di Milano.

La Bella, Jacopo Palma il Vecchio, olio su tela, 1518/20 PopHistory
La Bella, Jacopo Palma il Vecchio, olio su tela, 1518/20

XVIII SECOLO (dal 1701 al 1800)

CARLO GOLDONI

Un nome che vuol dire teatro. Non a caso il veneziano (ma modenese di origine) Carlo Goldoni è considerato il padre della commedia teatrale moderna; scrivendo opere su opere, è entrato a far parte in maniera profonda della cultura popolare italiana del Settecento, quella stessa cultura popolare alla quale si è ispirato e che ha voluto mettere in scena. Ma è anche proprio per questo che continua tutt’ora ad essere rappresentato nei teatri italiani, grandi e piccoli, oltre in numerosi sceneggiati di quella televisione ancora in bianco e nero. Una delle sue opere più famose è La Locandiera (1752), che ci offre un grande personaggio femminile, Mirandolina, che grazie alla sua intelligenza e al suo forte carattere, riesce a portare avanti da sola una locanda, tenendo testa a tutti gli uomini che vi alloggiano.

In questo video Rebecca Luparini recita il monologo di Mirandolina preso da “La Locandiera”

OLYMPE DE GOUGES

Non solo Maria Antonietta. Siamo in pieno Settecento, il secolo dei Lumi e della Rivoluzione Francese. Olympe de Gouges rappresenta una ventata di vera libertà, all’interno di un movimento – l’Illuminismo, appunto – che ha fatto molto in fretta a trasformarsi in Terrore. E’ stata una delle protagoniste della vita intellettuale e politica francese, scrivendo commedie, schierandosi apertamente contro la schiavitù e sostenendo i diritti delle donne, e vivendo l’amore nel modo più libero che poteva.  Nel 1788 pubblicò le Réflexions sur les hommes nègres e nel 1791 la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Coerente con le proprie idee e senza aver paura di manifestarle, si schierò contro l’esecuzione del Re Luigi XVI e per questo fu ghigliottinata a soli 45 anni. Il duo francese Femmouzes T. con la canzone Olympe de Gouges canta dei molti modi in cui è stata rappresentata e ricordata.

Ritratto di Olympe De Gouges, Alexandre Kucharsky, pastello su tela, sec XXVIII PopHistory
Ritratto di Olympe De Gouges, Alexandre Kucharsky, pastello su tela, sec XXVIII

XIX SECOLO (dal 1801 al 1900) 

LORD ARTHUR WELLESLEY, I DUCA DI WELLINGTON

L’Europa trema sotto gli stivali dei soldati francesi. Napoleone Bonaparte è deciso a conquistare ogni trono disponibile, per farci accomodare un suo parente. Solo l’Inghilterra continua ad ostacolare i suoi piani. Solo un uomo, alla testa di un esercito male in arnese sbarcato in Portogallo e penetrato in Spagna sconfigge i suoi generali uno dopo l’altro. Quell’uomo è un aristocratico irlandese, calmo, riflessivo e accorto. Se Napoleone ricorda Annibale, lui è Scipione. E’ Arthur Wellesley, il Duca di Ferro. Wellesley è un militare di professione, uno stratega lungimirante, ma anche un organizzatore eccezionale: in un’epoca senza radio né telegrafi guida una coalizione di quattro stati contro Napoleone, lo ricaccia in Francia dai Pirenei, lo accerchia a Fontainbleau, lo sconfigge a Waterloo. A guerra finita presiede il Congresso di Vienna, dialoga con le maggiori potenze europee, affinando quella consumata abilità politica che gli varrà la carica di Primo Ministro inglese per ben due volte. “Tempi straordinari richiedono misure straordinarie ed uomini straordinari”

Consigliamo la lettura di Wellington: The Iron Duke” di Richard Holmes

Arthur Wellesley, 1st Duke of Wellington, Thomas Lawrence, olio su tela, 1815/16 PopHistory
Arthur Wellesley, 1st Duke of Wellington, Thomas Lawrence, olio su tela, 1815/16
VITTORIA DEL REGNO UNITO

Non capita spesso di dare il proprio nome ad un’epoca, ed è ancora più raro che questo onore spetti ad una donna. Ma per Vittoria del Regno Unito la storia ha deciso di fare una eccezione. Trisnonna dell’attuale Elisabetta II, che solo di recente l’ha superata in questa gara tutta familiare a chi regna più a lungo. Nel 1837 Vittoria diventa regina a soli diciotto anni, dando inizio a quell’Era Vittoriana che ci affascina tutt’ora. Sposa Alberto di Sax-Coburgh-Gotha, nipote di Re Leopoldo I del Belgio nel 1840, un matrimonio sorprendentemente felice per l’epoca, durante il quale Vittoria sostiene apertamente i progetti del marito, come la famosa Great Exhibit, la prima Esposizione Universale del 1851, per la quale lo stesso principe prese parte alla progettazione della Royal Albert Hall, del Victoria and Albert Museum e del celebre Crystal Palace.

Nel 2009, Jean-Marc Vallee, dirige il film “The Young Victoria nel quale l’attrice Emily Blunt interpreta appunto la Regina Vittoria. Il film ha vinto nel 2010 anche un Premio Oscar per i migliori costumi.

XX SECOLO (dal 1901 al 2000)

RYSZARD KAPUSCINSKI

Kapuscinski è stato un giornalista polacco, per molto tempo unico corrispondente del blocco comunista in Africa, nei decenni della decolonizzazione. L’indipendenza degli stati africani è stato un enorme movimento politico e culturale che, dopo le due guerre mondiali, ha permesso di spostare l’attenzione del mondo dal suo Nord, un’onda lunga forse non ancora terminata. L’Africa è uno sguardo laterale sul Novecento, che denuncia – finalmente – tutte le contraddizioni dell’Occidente. Il documentario animato Ancora un giorno mostra la sua avventura all’inizio della guerra civile in Angola (1975), con gli ideali politici che la animavano, ma soprattutto con il senso profondo del suo voler essere lì come testimone e giornalista, per lasciare traccia e memoria delle persone che avevano combattuto, nonostante fosse circondato solo da dolore.

Nel 2019 esce il film d’animazione “Ancora un giorno” diretto da Raúl de la Fuente, Damian Nenow, che presenta il pezzo dei Bluebeaters feat Willie Peyote Ancora un giorno (Another Day Of Life)


 

MARIA LAI

Sardegna, 1919-2013, andata e ritorno. Una piccola donna sarda che, senza farsi notare dal pubblico di massa e attraversando il Novecento, ha prodotto una rivoluzione nel mondo dell’arte contemporanea, facendo nascere l’arte relazionale. Ha affondato le mani nelle radici della sua Sardegna, abbeverandosi della sapienza femminile della tradizione, per poi trasformarla in qualcosa che lega tra le persone tra loro. Una ragazza minuta che, lasciata l’Isola, si è ritrovata unica donna nel corso di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia all’inizio degli anni ‘40. Solo il fatto di essere seduta tra quei banchi dava fastidio. L’arte ci prende per mano e Non importa se non capisci, segui il ritmo sono frasi che ripeteva spesso, facendoci capire che tutti possiamo entrare dentro l’arte, se lo vogliamo. Michela Murgia ce la racconta in una puntata del podcast storielibere.fm.

Maria Lai, Photo © Daniela Zedda, 1992 PopHistory
Maria Lai, Photo © Daniela Zedda, 1992

XXI SECOLO (dal 2001 al 2100)

MARK ZUCKEMBERG

Avrebbe dovuto farci incontrare l’anima gemella, o magari i nostri vecchi compagni di classe. Invece, con quel suo strumento, nato mentre frequentava Harvard, ha cambiato le relazioni sociali dell’intera umanità. Non si può concludere questa passeggiata nel tempo senza menzionare il social network più famoso del mondo e il suo fondatore. Ne aveva dovute superare di sfide e di occasioni mancate prima di creare Facemash ma era solo a metà strada. Sfruttando il principio del FOMO (Fear Of Missing Out) ci ha intrappolato nella sua rete, insieme a tutti i personaggi che hanno reso memorabile questa scalata per arrivare a Facebook. Un’avventura riassunta brillantemente nel film del 2010 intitolato “The Social Network, che ha sbancato i Golden Globe aggiudicandosene 4 e portando a casa anche 3 Premi Oscar.


CHIMAMANDA NGOZI ADICHIE

La scrittrice Chimamanda Adichie è la voce della Nigeria e, forse, dell’Africa, che più di tutti sta lasciando un segno, parlando di femminismo e del pericolo di un’unica storia, ossia il pericolo dell’appiattimento culturale, di una visione identitaria che cancella culture e punti di vista alternativi.

«Le storie sono state usate per espropriare e per diffamare. Ma le storie si possono usare anche per dare forza e umanizzare. Le storie possono spezzare la dignità di un popolo. Ma le storie possono anche riparare quella dignità spezzata».

Grazie al suo punto di vista di donna nigeriana, ma che conosce molto bene anche il mondo occidentale, attraverso i suoi romanzi ti butta a capofitto tra le tematiche femminili, dell’identità, del razzismo e della diaspora. Cara Ijeawele ovvero Quindici consigli per crescere una bambina femminista è un libretto che ha già il sapore di un manifesto politico per le giovani donne di oggi. Qui ne parla in un TEDxTalk.

Chimamanda Ngozi Adichie viene citata in una puntata dei Simpson oltre a duettare con Beyoncé in “***Flawless

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credit The Simpson